Il caso “Ciro”

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Quella che sto per raccontarvi è, a seconda di come la si guarda, una divertente e indimenticata pagina della televisione trash degli anni ’90, su cui tuttora scorrono meme e battute, o semplicemente una brutta, bruttissima storia di bullismo mediatico ai danni di Sandra Milo.

Una vicenda la cui genesi va fatta risalire all’ 8 Gennaio del 1990 quando, durante una trasmissione da lei condotta, l’attrice ricevette una telefonata in diretta, da una donna rimasta anonima, che le comunicava che il figlio Ciro aveva avuto un brutto incidente, e che era grave.  

Ma partiamo da un po’ prima, da quando Sandra Milo, importante attrice degli Anni ‘60, “musa di Fellini”, ormai non più richiesta nel Cinema, si “riciclò” come personaggio televisivo, forte della sua vicinanza al Partito Socialista di Bettino Craxi, l’incontrastato leader politico di cui lei stessa -con quel certo candore che la contraddistingue – vantava una forte amicizia.

Il suo “debutto” sul piccolo schermo avvenne nel 1982 sull’allora “socialista” Raidue, con una rubrica di costume nella trasmissione Mixer di Giovanni Minoli

Ma è con la conduzione di “Piccoli Fans”, sempre su Raidue, che l’attrice ottenne un inaspettato successo di pubblico. 

Il programma era inizialmente condotto da Fiammetta Flamini, e debuttò nel Gennaio del 1984. La Milo subentrò nella seconda edizione, dal Settembre dello stesso anno, ogni domenica a mezzogiorno per altre tre edizioni fino al 1989.

Il programma sembrava calzarle a pennello, e sembrava attirare l’attenzione del pubblico soprattutto per le gaffe dell’attrice, per la sua caratteristica voce stridula, e l’imprevedibilità dei bambini che vi partecipavano.

Celebre l’aneddoto (mai accaduto in realtà) di quando un bambino disse in trasmissione, di fronte ai genitori atterriti, che da grande avrebbe voluto fare con la fidanzatina le stesse cose che facevano la mamma e lo zio quando il papà era al lavoro. 

Il successo non fu solo televisivo, ma di costume, e fu accentuato anche dalla parodia di Gianfranco D’Angelo a “Drive In“, che “travestito” da Sandra Milo ripeteva lo slogan “che cariiino”, divenuto ben presto un vero e proprio tormentone. 

La formula del programma però stancò, o forse la stessa Milo, forte della notorietà televisiva acquisita, volle cimentarsi in un vero e proprio talk show, serioso, da mandare in onda, in diretta, nella fascia pomeridiana. 

Il programma debuttò il 27 Novembre del 1989.

Il direttore di RaiDue Giampaolo Sodano è convinto che la trasmissione della Milo avrà successo: In tv si è molto speculato sull’amore. 

(…) “L’ amore è una cosa meravigliosa” si propone di raccontare i sentimenti in modo diverso: Sandra Milo esaminerà di puntata in puntata le difficoltà che possono nascere in un rapporto, dovute alle differenze sociali o d’ età, a quelle religiose, alla sfiducia o alla paura. Nella prima puntata, dice Sandra Milo, affronteremo il tema del razzismo con due storie esemplari: un ragazzo della Guinea, studente universitario in Italia, che ha rinunciato ad una preziosa eredità per amare una ragazza di razza diversa, e anche il caso di un professionista italiano che ha sposato una professoressa filippina. L’ intento è informare ed emozionare la gente parlando del sentimento più importante.

26/11/1989 L’amore è meraviglioso ©LaRepubblica 

A dispetto dell’ottimismo dell’allora direttore di Raidue Giampaolo Sodano, il programma non riuscì a decollare. Non si trattava però di un vero e proprio flop, anche grazie agli ascolti eccellenti della soap americana “Quando si Ama” che gli faceva da traino. E il programma continuò indisturbato e in sordina, fino a quando l’ 8 Gennaio del 1990, nel blocco finale riservato alle telefonate da casa, con in studio Francesca D’Aloja e Alessandro Gassman come ospiti, accadde il fattaccio che conosciamo tutti.

E cosí abbiamo avuto anche il malore in diretta tv. Ieri, proprio mentre il programma “L’amore è una cosa meravigliosa” stava per terminare con la parte dedicata alle telefonate, una chiamata con voce femminile rompeva bruscamente il ritmo della trasmissione dicendo: “Sandra, che stai a far lí quando tuo figlio è stato appena ricoverato in ospedale?”, “Oddio che c’è! Oddio no. Chi parla? Che c’è?” ha gridato lei. E la voce “Sbrigati è grave. Gravissimo”

È seguito un parapiglia, Sandra Milo scoppiata in lacrime, è fuggita gridando dallo studio e poco dopo è stata colta da un malore. Il programma è stato sospeso immediatamente e sostituito con un telefilm a cartoni animati”.

“Tuo figlio sta male” e la Milo sviene in diretta 09/01/1990 ©La Stampa

L’attrice, sconvolta, venne portata nell’infermeria degli studi televisivi, nel quale venne trattenuta per ben due ore, e dalla stessa Rai vennero contattati tutti gli ospedali di Roma, ma in nessuno risultava ricoverato Ciro de Lollis, il secondogenito della Milo all’epoca 21enne. Ci si rese conto che si trattò di uno scherzo, quando il ragazzo, ignaro di tutto venne rintracciato dalla polizia attraverso la targa dell’auto, e informato.

Della donna al telefono, che al centralino aveva detto di chiamarsi Maria Raimondio, nessuna traccia. Vennero avviate due indagini, una da parte della Polizia, e un’altra interna alla Rai, per verificare che la chiamata non fosse partita proprio dalle linee interne, e si appurò che, invece, fu fatta dagli uffici del prestigioso Caffé Alemagna, in Via del Corso a Roma.  

Il vice direttore dell’esercizio e gli altri dipendenti sono imbarazzati, indispettiti dalla curiosità dei giornalisti e, per ogni risposta rimandano all’ufficio legale della ditta milanese Sirea, da cui dipende l’azienda di via del Corso.

“È impossibile che la telefonata sia partita dal Caffé Alemagna – afferma perentorio E.B., direttore marketing della Sirea – abbiamo indagato tra i nostri dipendenti. All’apparecchio telefonico dell’ufficio privato può accedere solo il personale della direzione e della segreteria. 

Eppure il “telefono incriminato” sembra proprio essere quello del Caffé Alemagna. 

“Nessuna telefonata da qui” dicono al caffé sotto accusa di Via del Corso 10/01/1990 ©Corriere della Sera

Anche alla Rai, I dirigenti cercarono di smarcarsi da ogni responsabilità:

“Il meccanismo dei programmi con le telefonate in diretta è molto chiaro – spiega Paolo Carmignani dirigente di Raidue -. Le chiamate dei telespettatori vengono raccolte da “signorine-filtro” che annotano sulle schede il nome, l’indirizzo, il numero telefonico e il motivo della telefonata. Solo in un secondo momento vengono scelti I telespettatori da richiamare”

Idem

La vicenda in quei giorni occupò le prime pagine di tutti i giornali. Si aprirono dibattiti sulla scelta discutibile di ricorrere alle telefonate in diretta, con gli inevitabili “pro e contro”. Venne tirato in ballo anche il programma “Chi L’ha Visto”, dove, proprio qualche giorno prima, una persona scomparsa chiamò in diretta e insultò i conduttori e i familiari al grido di “fatevi i cazzi vostri”.

Il critico Oreste del Buono, dalle pagine del Corriere della Sera si lanciò in una dura invettiva contro la “tv inattendibile”. Aldo Grasso, dai microfoni della trasmissione radiofonica “A video spento”, che conduceva su RadioDue, insinuò, invece, che poteva essersi trattato di una manovra pubblicitaria, visti gli ascolti bassi della trasmissione. Dichiarazioni che mandarono su tutte le furie la Milo: “Sono senza parole, è un’ulteriore cattiveria, dopo quella subita l’altro ieri. Non me l’aspettavo proprio dopo nove anni che lavoro alla Rai”. 

Quella che poteva essere un’insinuazione, un dubbio, si trasformò per i media dell’epoca in una mezza verità, tanto che la Milo, da vittima, passò direttamente sul “banco degli imputati”, con i giornali che andarono immediatamente e torbidamente a rovistare nel suo passato, in cerca di elementi che potessero avvalorare il dubbio o, al limite, mettere in cattiva luce la conduttrice.

E poi, Sandra Milo si sa, è una donna perseguitata da una cattiva stella che l’ha spesso portata dalla cronaca dei fatti dello spettacolo alle pagine di attualità: dalla battaglia legale per la primogenita Deborah combattuta con il produttore Morris Ergas, al parto prematuro di Azzurra per la quale fu necessaria una permanenza in ospedale di mesi, dalle botte abbondantemente scambiate con il marito Ottavio De Lollis per motivi di gelosia, alla dichiarazione resa, prima sui giornali e poi sotto l’occhio delle telecamere, di aver praticato l’eutanasia a sua madre per non vederla soffrire. È talmente sfortunata Sandrocchia e talmente impudica nelle sue sventure che c’è stato perfino chi ha avuto il dubbio che sia stata lei stessa a farsi fare la telefonata per rialzare l’interesse intorno al suo programma poco premiato dagli indici di ascolto. 

“Tuo figlio sta male” e la Milo sviene in diretta 09/01/1990 ©La Stampa

L’indiscrezione si è forse diffusa per alcune polemiche che hanno coinvolto la Milo nel recente passato: la sua ricostruzione in tv della morte della madre, avvenuta nel 1962 per eutanasia; il recente “lifting” da lei pubblicizzato sui settimanali “rosa”; la zuffa in discoteca tra due “boys” che pretendevano di ballare con lei in esclusiva.

Il rischiatutto della diretta 10/01/1990 ©Corriere della Sera

Il programma venne interrotto per due giorni, per consentire alla Milo di riprendersi completamente dal malore causato e “per non sottoporla a ulteriore stress”. Ma le polemiche non cessarono fino a mettere in dubbio la professionalità della conduttrice:

Restano le polemiche. A Viale Mazzini nessuno insinua che la Milo avrebbe potuto provocare quest’incidente per vedere aumentare l’interesse del programma: scelta da anni dall’azienda come uno dei volti di fiducia, tutti fanno quadrato attorno a lei difendendola da qualunque insinuazione. Le perplessità sono altre. Come mai, ci si chiede, una come Sandra Milo, abituata da anni a stare in studio, ha potuto pensare di ricevere una notizia personale tanto drammatica attraverso le telefonate degli ascoltatori? Possibile non abbia riflettuto che, se la cosa fosse stata vera, a parlargliene sarebbero stati quelli della redazione lontano dalle telecamere? “È evidente – ha dichiarato per tutti Emilio Colombino capostruttura di Raidue – che in questo caso la mamma ha prevalso sulla professionista”.

Sandra Milo oggi torna in tv – Saltate due puntate restano le polemiche 11/01/1990 ©LaStampa

I responsabili della vicenda non vennero mai fuori. Forse fu davvero solo uno scherzo di cattivo gusto da parte di una delle centraliniste del Caffé Alemagna, come afferma la stessa Sandra Milo in un commento lasciato un po’ di tempo fa sul profilo Instagram “Prossimi Congiunti”.

Di certo, dopo questa vicenda, l’immagine della Milo fu irrimediabilmente compromessa, anche per via del cinismo selvaggio con cui quelle immagini di lei disperata che fugge dagli studi di Via Teulada, vennero riproposte, fino allo sfinimento, in tutte le salse, dalle varie emittenti, da “Striscia La Notizia“, ma soprattutto da “Blob“, che per un lunghissimo periodo le utilizzò come apertura del programma. Anche Ciro de Lollis, divenuto, suo malgrado, una “macchietta” della televisione trash, dovette, per qualche anno, riparare all’estero, per evitare i continui sfottò di cui era ormai vittima.

Su Italia 1, ben 7 anni dopo, fu addirittura creata una trasmissione il cui titolo ricordava l’accaduto “Ciro – Il figlio di Target“, poi diventata “Ciro presenta: Visitors” e infine “Super Ciro”, un tormentone che in questo caso durò fino al 2004.

La vicenda segnò anche la fine della collaborazione decennale della Milo con la Rai.

“L’amore è una cosa meravigliosa” si trascinò fino al Giugno di quell’anno e alla conduttrice non fu più rinnovato il contratto. Ritornò in televisione nel Settembre dell’anno successivo su Retequattro, dove condusse per una sola stagione, e con modesti risultati, la trasmissione “Cari genitori“, programma condotto l’anno prima da Enrica Bonaccorti

Il caso “Ciro” fu anche, a mio avviso, un simbolico campanello d’allarme, all’epoca non ravvisabile, del cambiamento politico che, come un ciclone, da lì a poco si sarebbe abbattuto sul nostro Paese. 

L’accanimento feroce, con il quale la conduttrice fu attaccata, sbeffeggiata, ridicolizzata, sarebbe stato più o meno lo stesso, che avrebbero subito in seguito alcuni personaggi di spicco vicini al Partito Socialista. 

Fu l’annunciazione di un clima che stava cambiando, e che si sarebbe palesatonell’Aprile del 1993 quando, travolto dagli scandali, Bettino Craxi fu duramente contestato fuori dall’Hotel Raphael di Roma.

© Recensioni Malsane

Una risposta a “Il caso “Ciro””

  1. Avatar Gas75

    Una delle pagine più trash della televisione italiana.
    Le telefonate in diretta televisiva avvengono, come spiegato nell’articolo, a seguito di una chiamata fatta dalle centraliniste dell’emittente al numero della persona che aveva chiamato prima per prenotarsi, come nei giochi a quiz da casa. Quindi, se dalle linee della Rai risulta chiamato quel numero del Caffè Alemagna, lì stava la tizia che ha fatto lo scherzo.
    Credo poco alla matrice “politica” dietro allo scherzo; del resto della vita privata dei personaggi famosi mi importa poco, fintanto che non commettono atti vili contro soggetti indifesi…

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